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I sintomi nella sindrome del colon irritabile

I sintomi nella sindrome del colon irritabile

I sintomi nella sindrome del Colon Irritabile, e soprattutto il loro controllo.

Dolori addominali, gonfiore, diarrea o stipsi sono i sintomi più frequenti della sindrome del colon irritabile. A soffrirne in Italia è circa il 40% della popolazione con una prevalenza nel sesso femminile. Le cause rimangono sconosciute ma certamente l’alterazione del microbiota (l’insieme dei microrganismi che popolano l’intestino) e la componente psicologica (ansia e stress) giocano un ruolo importante. Nel 30% dei casi questo disturbo è conseguente ad un’infezione intestinale.

Ad esserne colpiti sono soprattutto soggetti giovani, di età compresa tra i 20 e 40 anni, e spesso con disturbi psicologici: ansia, stress, depressione. Esiste infatti una stretta connessione tra cervello e intestino. Il cervello rilascia mediatori che modificano la funzionalità, la motilità, la secrezione e la percezione del dolore intestinale e, viceversa, l’intestino e il suo microbiota rilasciano mediatori che influenzano la salute mentale.

Spesso chi soffre di sindrome del colon irritabile impara a convivere con i disturbi. Pochi si recano dal medico per un aiuto.  Per la diagnosi il medico si avvale di un’anamnesi e degli esami del sangue. Utile è il dosaggio degli ormoni tiroidei. La tiroide può infatti influenzare l’alvo con comparsa di diarrea o stipsi.

La terapia viene impostata in base al tipo di sindrome del colon irritabile, a seconda sia a prevalenza diarroica o stitica. Nella forma stitica sono utili le fibre, soprattutto quelle solubili e i liquidi, che rendono le feci più soffici e in grado di avanzare più facilmente all’interno del colon.

In alcuni casi si può ricorrere alla dieta “low-FODMAPs”. FODMAPs è l’acronimo di Fermentable Oligosaccharides Disaccharides Monosaccharides And Polyols. È una dieta che esclude inizialmente tutti gli oligosaccaridi, disaccaridi e monosaccaridi fermentabili e i polioli, presenti in diversi alimenti che in alcuni individui sono assorbiti in modo insufficiente provocando una fermentazione eccessiva che porta a un accumulo di gas con la comparsa di gonfiore, tensione e dolore addominale.

Questa dieta è molto utile infatti a ridurre il dolore addominale e il gonfiore.

 

Alimenti ad alto e basso contenuto di FODMAPs:

fodmaps

In commercio esistono poi diversi integratori alimentari, studiati appositamente per ridurre gli stati di tensione addominale e regolarizzare il transito intestinale.

In particolar modo, utile per il trattamento della diarrea è la berberina, una sostanza estratta da diverse piante della famiglia delle Berberidaceae (Berberis vulgaris, Berberis aquifolium, Iodendrom amurense, Beris aristata). Molto utilizzata dalla medicina cinese come rimedio per la diarrea e la dissenteria. La berberina è  in grado non soltanto di ridurre le scariche diarroiche e di regolarizzare il transito intestinale ma di agire sul microbiota, promuovendo la crescita di microrganismi “benefici” e ridurre l’infiammazione intestinale. E ancora l’Aloe che ha un potere lassativo e detossificante, agisce sul microbiota e riduce l’infiammazione intestinale, il finocchio che controlla la fermentazione dei cibi eliminando gonfiore, crampi e flatulenza, il carbone vegetale o carbone attivo che ha un’attività assorbente, trattiene l’aria risultando utile nei casi di tensione addominale.

Un ottimo alleato dell’intestino è anche l’Hericium erinaceus, un fungo appartenente alla famiglia delle Hericiaceae (ordine Russulales e classe Agaricomycetes), storicamente utilizzato nella medicina tradizionale cinese per la prevenzione e il trattamento di ulcere gastriche, gastrite cronica e altre malattie correlate al sistema digerente. L’azione di Hericium erinaceus sullo stato di salute dell’apparato gastrointestinale avviene attraverso differenti meccanismi, da una parte interagendo con il sistema immunitario e con le specie batteriche intestinali (attraverso un’azione prebiotica, cioè di nutrimento in particolar modo per Lattobacilli e Bifidobatteri), fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio intestinale, dall’altra favorendo il mantenimento dell’integrità̀ strutturale della mucosa intestinale.

Alla lista si aggiunge la quercetina, uno dei flavonoidi più noti e più abbondanti in natura, appartenente al sottogruppo dei flavonoli. Le proprietà̀ farmacologiche della quercetina sono state mostrate da numerosi dati di letteratura che le attribuiscono importanti capacità antiossidanti, antiinfiammatorie e antiallergiche. A livello intestinale svolge anch’essa una funzione prebiotica, di nutrimento per il microbiota, e un’azione antinfiammatoria e riparativa, contribuendo alla riduzione di gonfiore e regolarizzando la peristalsi intestinale.

Ed infine i probiotici, tra cui Lattobacilli e Bifidobatteri, che modificando la flora batterica, possono ridurre i sintomi del colon irritabile. Questi microrganismi vanno a ripopolare l’intestino ripristinando il normale equilibrio.  In associazione ai prebiotici sono utili per ridurre la stitichezza nelle forme con prevalente stipsi o nelle forme miste. È necessario però farsi guidare dal medico nella scelta del probiotico, al fine di poter assumere quello più adatto.

 

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